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ISLANDA 2017 - dove la natura (e il meteo) comanda

Il richiamo di questa terra per è molto forte e per la quarta volta visito quest’isola con diverse idee in testa, ma ovviamente senza un programma preciso e predefinito. Ormai ho capito come bisogna fare. Bisogna arrivare a Rèykjavik, noleggiare un fuoristrada e adeguarsi al meteo. Se prevedono bel tempo sul lato sud, approfittare subito. Perché le gite sulle calotte a sud sono improponibili col maltempo e il bel tempo a sud è molto più raro che a nord.

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Relazione

1/5. Partiamo da Venezia con un volo assurdo che per spendere poco ci fa fare uno scalo a Barcellona. Arriviamo in serata a Reykjavik e con il bus andiamo all’ostello in centro.

2/5 Brutto tempo e ce la prendiamo comoda. Andiamo a ritirare l’auto (dacia Duster) in porto e poi ci mettiamo in viaggio verso la la costa sud. Visita turistica a Geysir e alla cascata Godafoss.
Pernottiamo vicino a Skogar.

3/5 Sempre brutto tempo. Proseguiamo verso est e tentiamo una mezza gita sulla calotta del Myrdaljokull. Saliamo con l’auto sin dove si può e poi con le pelli raggiungiamo un rifugio chiuso. Vaghiamo poi per un po' nel nulla e ritorniamo all’auto per proseguire il viaggio sino a Skaftfell ai piedi del Vatnajokull. Il ghiacciaio più grande dell’isola dove si trova la cima dell’Hvannadalshnukur
Pernottiamo in un hostal vicino alla partenza della gita.

4/5 Come previsto bel tempo. Giornata campale che prevede la salita dell’H Con l’auto in breve alla partenza che è a quota poco più che zero. Dobbiamo salire più di 600 metri con gli sci sullo zaino. Poi saliamo con le pelli su terreni dolci, ma in alto insidiosi in quanto su ghiacciaio. Dopo quasi 2000 metri di salita appare la cima in lontananza. Bisogna fare un lungo semicerchio in piano per evitare un gigantesco crepaccio che fa impressione solo a guardarlo su Google Maps e poi salire l’ultima cupola legati causa due ulteriori crepacci sotto la cima. Dalla sommità vista spaziale sul più grande ghiacciaio d’Europa. Siamo soli e per decine di chilometri non c’è nessuno. Ci si rende conto di quanto piccoli si è nei confronti della natura islandese. Discesa lunghissima (dopo il già lungo traverso sotto la cima) con vista finale sull’oceano. Pernotto nel stesso posto della notte precedente

5/5 Proseguiamo il viaggio lungo la spettacolare costa e arriviamo al pomeriggio a Reydarfjordur.Saliamo al passo

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