Scialpinismo in Patagonia
Patagonia: un posto magico ed affascinante. Sogno di tutti i viaggiatori e di tutti gli alpinisti. Ma sconosciuto agli scialpinisti che quando vanno in sud- america preferiscono i più conosciuti, accessibili e sciabili vulcani del Cile centromeridionale.
Chiariamo subito che lo scialpinismo praticabile in Patagonia non è uno scialpinismo semplice per due motivi. Gli accessi sono bassi e bisogna camminare parecchio per arrivare sulla neve. La strada più alta in zona di El Chalten raggiunge appena i 500 metri di quota nei pressi del lago del Desierto e noi non abbiamo mai sciato sotto i 900 m. L’altro motivo è poi il meteo spesso brutto, anche se durante l’inverno australe tende a calare e le previsioni meteo tendono al essere precise e permettono di programmare bene le gite. Di positivo la straordinaria bellezza dei posti e la scarsità di gente in bassa stagione.
Un viaggio in Patagonia non è economico. Oltre al volo (lunghissimo) è necessario noleggiare un auto per arrivare alla partenza delle gite e per essere flessibili e spostarsi in caso di maltempo. Dato che le previsioni davano tempo migliore al sud e brutto nella zona del Fitz Roy, ci siamo spostati in zona del Paine e poi siamo ritornati su a nord.
Itinerari
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Relazione
Martedì 18 Arrivo alle 4 a Buenos Aires cambio terminal. Volo a El Calafate con scalo a Bariloche. Prelevato l’auto a noleggio e con 220 km di strade asfaltate e deserte arrivo a El Chalten. Pernotto al Patagonia Hostal prenotato su booking.com.
Mercoledì 19 Tempo migliore rispetto alle previsioni. Con l’auto alla Laguna del Desierto 37 km di strada bianca da El Chalten, a quota 500m. Salita insperata al Cerro Vespignani 2150m. Si cammina 45 minuti e sopra la Laguna Hemul si calzano gli sci. Tre argentini avanti a noi battono traccia. In alto nebbia, seracchi e crepacci. In discesa bel tempo e neve polverosa. 1650 metri di dislivello in salita.
Giovedì 20 Tempo Brutto. Riposo. Risolto problemi pratici di soldi e benzina. A El Chalten la benzina e tanti servizi si pagano solo in contanti, il bancomat eroga importi limitati e solo con carta di credito. Per fortuna l’hostel accetta la carta di credito. Visita al centro del parco. Il paese si sta rianimando dopo il letargo invernale
Venerdì 21 Tempo brutto. Dato che le previsioni per la zona non sono buone per i prossimi giorni si decide di andare al sud. Percorrere 500 km e andare nella zona delle Torri del Paine. Varchiamo il confine su strada bianca al valico di Cancha Carrera e poi entriamo nel Parco del Paine ad Amarga. Pernottiamo al rifugio del Torre. Rifugio bellissimo con cena ottima, ma carissimo. Tra l’altro wi-fi a pagamento
Sabato 22 Coperto. Dopo un’ottima colazione alla tedesca inizio gita con destinazione Mirador delle Torri del Paine. Passati per il rifugio Cileno (chiuso). Camminato quasi 3 ore per giungere al mirador, dove poco prima calziamo gli sci. Attraversato il lago ghiacciato e poi saliti a sinistra prima per un canale e poi su terreno aperto al cospetto delle torri che ogni tanto fanno capolino tra le nuvole. Rientrati all’auto alle 18.30 dopo 10 ore di gita.
Domenica 23 Coperto e nella notte ha nevicato. Lasciamo il rifugio del Torre e ci dirigiamo verso Puerto Natales per la strada bianca molto spettacolare. Sosta al mirador del Salto Grande e al lago Pehoè. Poi sosta e visita alla Cueva del Milodon. Arrivo a Puerto Natales e pernotto al Hotel Glaciales.
Lunedì 24 Tempo variabile tendente al bello. Salita al Cerro Tenerife1520m situato una quarantina di chilometri a nord di Puerto Natales. Partenza dalla Estacia Torri del Paine (su alcune carte denominata Estacia Porteno a quota 50 m sulle rive del omonimo lago. Un’ora buona a piedi, prima su pista, poi su sentiero e infine seguendo la traccia del GPS nel bosco. Poi dove inizia la neve seguendo la traccia di chi aveva percorso la gita il giorno prima. Bella gita senza un filo di vento. Pernotto sempre a Puerto Natales e cena sempre in piazza alla Mesita Grande.
Martedì 25. Bel tempo. Due foto in porto prima di lasciare Puerto Natales. Sembra di essere in Norvegia con i monti imbiancati oltre il fiordo. Lungo viaggio di trasferimento sino a El Calafate. Tentiamo di passare il confine a Dorothea, ma il valico è chiuso. Passiamo il valico principale e sosta per rifornimento a 28de Novembre. (La benzina costa meno in Argentina). Altra sosta a La Esperanza e arrivo alle 18 a El Chalten. Solito Hostal e solita cena al Rancho Grande
Mercoledì 26. Tempo spettacolare come previsto. Salita al Cerro Electrico 2257m. Sveglia alle 6.30, inizio gita alla Hosteria El Pilar a quota 450m alle 8.30. Due ore di avvicinamento a piedi e poi un delicato e complicato passaggio su roccette prima di arrivare sulla neve. Avanti a noi altra gente, alcuni sono poi scesi per la “cara sur” (faccia sud) ripido canale che scende verso il ghiacciaio Piedras Blancas. Rientrati all’auto alle 17.30. Gita spettacolare di 1800 metri di dislivello.
Giovedì 27. Tempo spettacolare. Prima di andare in gita andiamo al mirador all’ingresso del paese a scattare foto all’alba, poi in auto sempre al Pilar. Due ore di camminata per giungere al campo Poincenot e poi ancora quasi un’ora per mettere gli sci ai piedi. Saliti a laguna de Los Tres e poi su a destra sul Cerro Madsen 1806m. Seguendo gli argentini che ci precedevano scesi per un pendio diretto verso la laguna. Discesa spettacolare in polvere ai piedi del Fitz Roy. Altri scialpinisti erano saliti a Punta Velluda. Sciato sino a quota 900 metri e poi 2,5 ore di camminata per rientrare all’auto.
Venerdì 28. Tempo coperto. Gita alla Loma del Diablo per il vallone Mosquito. (Classica e facile gita del posto). Con l’auto verso il lago del Desierto. A 23 km da El Chalten nei pressi di un ponte iniziamo a salire per un ripido sentiero nel bosco. In meno di un’ora si arriva alla neve. Il vallone si apre offrendo più possibilità di salita tutte già tracciate. Saliamo prima in cima a quota 1750 e poi visto l’ottimo firn risaliamo a destra. Bella gita conclusiva con un totale di quasi 1500m di dislivello.
Sabato 29 Tempo bruttino. Giornata di relax e inizio preparativi per il rientro. Visita escursionistica alla cascata all’uscita del paese. Visita ai vari negozi di attrezzature.
Domenica 30. Bel tempo. Rientro a El Calafate e visita al ghiacciaio Perito Moreno. Spettacolare camminata su passerelle e foto a raffica. Sulla strada di rientro visita al museo Glaciarium. Interessantissimo con bei filmati. A El Calafate pernotto all’Hostal “America del sur” situato in un bel posto sopraelevato rispetto il centro. Cena finale con parillada e vino tinto.
Lunedì 1. Quattro passi in centro a comprare gli ultimi souvenir. A mezzogiorno in aeroporto a rendere l’auto. Volo diretto a Buenos Aires. Fastidioso cambio di aeroporto (più di tre ore) e poi alle 23 partenza del volo intercontinentale in compagnia della Goggia e della nazionale femminile di sci che rientrava da Ushuaia.
Martedì 2. Arrivo a Roma dopo 13 ore di volo e in serata rientro a Trieste.
Informazioni
Da tener presente che in bassa stagione a El Chalten i servizi sono ridotti. Diversi Hostal e locali aprono dopo il 15 settembre e non tutti accettano carte di credito. Esiste un solo bancomat che eroga pochi soldi alla volta e l’unico distributore di benzina (nel raggio di 200km, l’altro più vicino si trova a El Calafate) accetta solo contanti. Da tener presente che non esiste un soccorso alpino. Esistono però scialpinisti e guide locali che vanno in gita regolarmente ed è facile incrociarli e chiedere informazioni.
Per il meteo e il vento i siti consultabili sono:
https://www.windguru.cz/137603 (molto seguito dai locali per la previsione del vento)
https://www.smn.gob.ar/
http://www.meteochile.cl/PortalDMC-web/index.xhtml
https://www.yr.no/place/Argentina/Santa_Cruz/El_Chaltén/
https://www.mountain-forecast.com/peaks/Cerro-Fitzroy/forecasts/3375
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