Viaggi

Scialpinismo in Islanda

Eyjafjallajokull…un nome che sembra impronunciabile, ma che per la lingua islandese è semplice. Basta scomporre in tre e diventa di facile comprensione. Eyja – fiall – jokull. Fiall in tutte le lingue nordiche vuol dire montagna e jokull indica una calotta glaciale. Basta solo ricordare le prime 4 lettere: Eyja.

Eyjafjallajokull è il nome del un vulcano islandese entrato in attività questa primavera (dopo 200 anni di tranquillità) e che, con la nuvola di cenere seguita all’eruzione, ha bloccato i voli di mezza Europa.

Ma Eyjafjalljokul è soprattutto un bel monte che con l’arrivo della neve diventa una bella gita sci alpinistica e che la scorsa primavera 2010 proprio il giorno dell’inizio dell’eruzione ci ha visto presenti assieme ad un gruppo di amici.

L’inverno scorso, visto che gli anni precedenti avevamo sciato in Finlandia, Svezia e Norvegia, abbiamo optato per il “consueto” viaggio sci alpinistico in Islanda che, tra l’altro, grazie al crak della corona, è diventato il posto più economico tra i paesi nordici. Dalle relazioni trovate l’Eyjafjolljokull è una delle gite più classiche e più ambite sia perché è relativamente vicino alla capitale Reykjavik e sia perché si trova vicino alla strada statale “1” che percorre il periplo dell’isola ed è l’unica strada aperta d’inverno. Ecco perché è diventato il nostro primo obiettivo in terra islandese. Giunti a Skogar, piccolissimo paese (case sparse con 30 abitanti) ai piedi del monte, dove si trova anche una delle più belle cascate d’Islanda, abbiamo constatato che l’innevamento era scarso nella parte bassa e non era facile avvicinarsi al monte. Consigliati dai locali siamo saliti con la jeep sui fianchi del vicino Myrdalsjokull e su questo monte abbiano effettuato la prima gita sui ghiacciai islandesi veramente impressionanti per la loro vastità. Gita semplice, senza pericolosi crepacci o altro. In discesa, sulla destra, abbiamo così potuto notare la nostra gita mancata: la dolce piramide del famigerato Eyjafjolljokull. Era sabato 13 marzo. I giorni seguenti abbiamo effettuato il periplo dell’isola compiendo quasi ogni giorno una gita sci alpinistica. Bellissimi i fiordi orientali e la zona nord attorno il fiordo di Akureyri che offrono diverse possibilità sci alpinistiche e non hanno nulla da invidiare ai fiordi norvegesi. Sabato 20 marzo, finito il giro dell’isola, siamo rientrati a Reykjavik e per passare il pomeriggio siamo andati a visitare un museo sui vulcani dove proiettavano anche un bellissimo documentario su tutte le recenti eruzioni. Poi, di sera, cena finale per festeggiare la vacanza conclusa…. Domenica mattina sveglia a ore impossibili (avevamo l’aereo presto) e …..sorpresa! Scopriamo alla reception dell’ostello che l’ Eyjafjolljokull era esploso e che, di conseguenza, avevano chiuso l’aeroporto. Preoccupati siamo andati lo stesso in aeroporto a vedere cosa succedeva. Tutti gli aerei erano fermi sino a che non veniva valutato bene il rischio.

Evidentemente di notte e con il maltempo non si capiva se le nuvole erano nuvole vere e proprie o cenere. Poi dopo diverse ore di attesa hanno dato il via libera, ci imbarcano e si decolla…e ….altra sorpresa: l’aereo non si alza! O meglio subito dopo il decollo non sale più, ma continua a volare, prendendo turbolenze non da poco, a bassa quota sopra le onde del mare in tempesta. Dopo un bel pò, penso dopo aver oltrepassato a bassa quota il vulcano, finalmente l’aereo sale e si vola a Copenaghen. Ovviamente a Copenaghen perdiamo l’aereo per Venezia ed essendo due biglietti low-cost scollegati rimaniamo a terra senza nessuna speranza e nessun diritto. Per fortuna esiste un volo in tarda serata Copenhagen - Ljubljana che ci salva, ovviamente dopo aver ricomprato un biglietto. Aereo preso al volo e arriviamo a Ljubljana quasi a mezzanotte con la macchina parcheggiata a Venezia. Ma questo piccolo problema lo risolviamo con i provvidenziali parenti che spontaneamente (!) si offrono di farci da tassisti.

Testi e foto: Matteo Moro, Anna Bartolini

Itinerari

Giovedì 11/3/2010
Volo Venezia –Vienna - Copenhagen. Visita serale della città. Pernotto all’ostello

Venerdì 12/3/2010 Mattinata di visita a Copenhagen. Volo Copenhagen – Reykjavik. Ritiro della jeep (SUV della Ford) e trasferimento a Skogar. Pernotto a Skogar

Sabato 13/3/2010
La meta della giornata era l’ Ejafjalljokul (che pochi giorni dopo avrebbe iniziato ad eruttare) ma, mancando neve in basso, abbiamo ripiegato sul vicino Myrdalsjokull.
Saliti con l’automobile fino al rifugio e poi fatto gita di 670m di dislivello sulla calotta glaciale del Myrdalsjokull (1450m)
Nel pomeriggio visita ai faraglioni di Dyrholey e alla cascata Skogafoss.
Pernotto a Skogar

Domenica 14/3/2010
Proseguito lungo la strada n°1 verso est. Siamo passati per Skattafel sotto la cima dell’ Hvannadalshnjukurn. Anche qui niente neve in basso. Visita alla laguna Jokularlon.
Saliti, abbandonando la 1 a Smyrlabjargaarstod, per la pista F985 sino al rifugio Joklasel.
Da qua gita di 600m di dislivello sul ghiacciaio Skalalellsjokull (che è un ramo del Vatnajokull – il più vasto ghiacciaio d’Europa)
Pernotto all’ostello di Hofn

Lunedì 15/3/2010
Proseguito lungo la costa lungo i fiordi orientali prima lungo la 1 e poi per la 96 sino a Eskifjordur. Gita di 800m di dislivello ad una sella sopra il paese nelle vicinanze del passo Oddsskard.
Pernotto all’ostello di Reidarfjordur

Martedì 16/3/2010
Gita sul Skagafell (987m) partendo dal passo sulla strada 92 tra Reidarfjordur e Egilstadir.
Nel pomeriggio visita al fiordo di Seydisfjordur e trasferimento, sotto una nevicata, sino ad Akureyri.
Nel viaggio sosta alle zone geotermiche di Myvatn.
Pernotto ad Akureyri.

Mercoledì 17/3/2010
Maltempo. Shopping nel mattino e piscina al pomeriggio. Pernotto ad Akureyri

Giovedì 18/3/2010
Salita al Kaldbakur (1167m) partendo da Grenevik. Spettacolare la vista sopra il fiordo di Akureyri. La miglior gita del viaggio.
Trasferimento a Olafsfjordur.
Pernotto nei bungalow dell’albergo di Olafsfiordur.

Venerdì 19/3/2010
Tentato di raggiungere Siglufjordur ma la strada 82 è intransitabile per neve. Provato a fare una gita verso i monti sopra il paese di Olasfiordur terminata dopo 500m di salita causa nebbia e maltempo. Nel pomeriggio inizio trasferimento verso Reykjavik.
Pernotto in una fattoria poco oltre Varmahlid.

Sabato 20/3/2010 Rientro a Reykjavik e visita del centro. Pernotto all’ostello

Domenica 21/3/2010
Aeroporto chiuso causa eruzione dell’Eyafjalljokull. Aspettiamo ore prima di ripartire e arrivando in ritardo a Copenhagen perdiamo il volo per Vienna – Venezia.
Per fortuna troviamo posto su un Copenhagen – Lubiana.
Rientro a Trieste in nottata.

Relazione

Dopo aver sciato in questi ultimi inverni in Finlandia, Svezia e Norvegia, quest’anno abbiamo visitato l’Islanda (che peraltro avevamo già visitato in bici 3 estati fa). Il nostro viaggio ci ha portato ad effettuare in macchina il periplo dell’isola facendo quasi ogni giorno una gita scialpinistica.

Quei pochissimi sci alpinisti che visitano l’Islanda si pongono come obbiettivo la salita delle 3 cime più classiche: Hvannadalshnjukurn 2119m nel massiccio del Vatnajokull che è la cima più alta dell’isola, l’Eyjafiallajokull 1666m relativamente vicino a Reykjavik e di facile accesso, e lo Snafelljokull 1446 caratteristico cono vulcanico in cima alla penisola di Snaefell.

Questi 3 monti hanno però la caratteristica di trovarsi nella zona sud e ovest dell’isola che è molto più piovosa e soggetta a maltempo rispetto la zona nord (vicino ad Akureyri) e alla zona dei fiordi orientali. Conviene quindi non avere mete precise ma guardare le previsioni meteo sul sito verdur.is ed agire di conseguenza.

La zona che offre più possibilità sci alpinistiche è la penisola di Trollaskagi nei dintorni dell’Eyjafjordur (il fiordo di Akureyri). Qui l’ambiente ricorda molto la Norvegia.

Testi e foto: Matteo Moro, Anna Bartolini

Informazioni

Trasporti. Durante la stagione invernale non ci sono molti voli che collegano l’Europa all’Islanda e le due compagnie sono la Icelandair (compagnia di bandiera) e la Icelandia Express che fanno entrambe scalo a Copenhagen. Per muoversi è indispensabile noleggiare un fuoristrada altrimenti, almeno al sud, non si riesce ad arrivare alla partenza delle gite.

Alloggio. Per i pernottamenti non vi è nessun problema in quanto vi sono diversi ostelli, fattorie e alberghi. Il sistema più economico è prendere un bungalow o un alloggio con “sleeping bag accomodation” all’interno dei quali, nell’ambiente cucina, ci si può far da mangiare autonomamente.

Costi. Ora dopo la crisi finanziaria che l’ha colpita nel 2009, l’Islanda è diventata il più economico dei paesi nordici. Attualmente i prezzi sono fermi ai valori di anni fa e la corona vale la metà

Varie / Altro

Nonostante sia situata a nord, grazie alla corrente del golfo l’Islanda non è fredda d’inverno come verrebbe da pensare. Anzi l’abbiamo trovata calda e con poca neve. L’attrezzatura è quella solita usata sulle gite semplici effettuate sulle Alpi. Indispensabile per muoversi in sicurezza sulle immani calotte glaciali del sud l’uso del GPS.