ALPI GIULIE OCCIDENTALI - MALGA GRANTAGAR
Tocca a me, a quanto pare, l\'onore di inaugurare la raccolta di gite per la stagione 2020-2021. Volevamo aprire la stagione con un\'epica salita al buon vecchio Monte Cocco, ma a Ugovizza troviamo la sgradita sorpresa: la strada è spazzata, ma interdetta al traffico. Quindi per raggiungere la nostra meta occorrerebbe camminare un\'ora abbondante con gli sci in spalla (e anche al ritorno, visto che la strada non ha fondo sciabile). Anche no. Che fare quindi? sul Lussari ci sarà la processione, e poi la pista è chiusa e tocca scendere per la mulattiera. Allo Zacchi bisognerà salire con la mascherina dalla tanta gente che ci sarà. In Austria se ci beccano poi ci tocca fare la quarantena e non ce lo possiamo permettere. Scegliamo di andare su per la strada del Corsi, almeno per muovere un po\' le terga appesantite dalla forzata clausura. E magari proseguire per il Lavinal dell\'Orso, se le condizioni lo consentono. Arriviamo a malga Grantagar, proseguiamo un pezzetto, ma già si capisce che per il Lavinal non ci sono le condizioni, come peraltro si poteva intuire dalla quantità di neve e dal pericolo valanghe. Oltre tutto la visibilità peggiora. Gita obiettivamente più adatta alle ciaspole che agli sci, almeno nel tratto che abbiamo percorso (la parte alta invece è o almeno sarebbe stata molto bella). In discesa sfoghiamo la prolungata astinenza da curve provando qualche taglio nel bosco (consigliabile solo agli amanti dello \"stile giungla\"). E va ben. Abbiamo rimesso le pelli sotto gli sci dopo 10 mesi, e questa è la prima buona notizia. Giornata da incorniciare per il sole e lo scintillio della neve caduta in grande quantità e ancora appiccicata ai rami degli alberi formando arabeschi meravigliosi, con le montagne intorno che sembravano torte meringate, e questa è la seconda buona notizia, che preannuncia un inverno finalmente degno del suo nome. Per le belle gite toccherà avere un po\' di pazienza.

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