Viaggi

Etna - Mongibello la montagna viva

“Un cannolo alla ricotta, grazie"
Sta passando così la nostra settimana in Sicilia. Un vento sostenuto sferza la montagna, intervallando nevicate a giornate piene di nuvole. Neve gelata. Strade bloccate. Vestiti pesanti. Mi sento tanto esploratore polare ad aggirarmi in questi altopiani sferzato dal vento e dalla tormenta. Altro che sci alpinismo mediterraneo, firn, sole e caldo. La nostra casa, immersa nell’agrumeto, si riscalda solo grazie a generosi quantitativi di legna nel camino. E su, in quota, “La Montagna” è sempre immersa nelle nuvole. Solo a momenti si lascia vedere fra una nube e l’altra. Regalandoci pendii immensi e tutti sciabili. Pochi momenti, insufficienti per capire bene dove sia la cima, ma pur sempre un grande spettacolo. Come un grande spettacolo ce lo offrirà il pesce dell’Etna, fisso sulla cima in triplo strato per tutto un pomeriggio.
Il Frumento Supino è un collinotto che sporge a mala pena dal pendio lavico. Eppure lo stiamo raggiungendo in strumentale, con il gps che scandisce la direzione e il nulla attorno a noi. Sotto gli sci ghiaccio vivo intervallato a lava, sopra di noi solo vento e tormenta.
“Mi dà anche un dolcetto alle mandorle? Quello tradizionale signore o al pistacchio? Tradizionale grazie.”
Dolci di Sicilia. Eccezionali!
Dopo 950 metri di salita, di cui 600 per una pista, con una sosta di un’ora in rifugio mi pare di essere stato via dalla vita per una settimana.
Ultimo giorno. Mattino.
Questa sera, inesorabile destino, l’aereo ci riporterà a nord. Via dalla Sicilia. Via dai cannoli e da una montagna chiusa in se stessa, difesa dalle sue nubi, dal suo vento. Una montagna che non ci sta lasciando uno spiraglio per renderle omaggio dalla vetta. Del famoso firn mediterraneo neppure l’ombra. Solo neve gelata, ventata e soffiata. Vento, tanto vento. Grazie a Dio mai veramente forte, ma nemmeno mai, neppure per un minuto, fermo.

Mi alzo, apro la persiana.
Oggi... Fra 12 ore l’aereo. Oggi… sembra diverso. Il sole, il mare. Il barometro. Aggiro la terrazza e guardo su.
Laddove le nubi segnalano un qualcosa che io so essere lei, La Montagna, come la chiamano qua alle sue falde. L’Etna, il vulcano attivo più alto d’Europa come risulta al resto del mondo…..
e la vedo. 3000 metri sopra me.
Sgombra di nubi, rosata nell’alba che sorge dal mar Ionio. Torno dentro, mi vesto e con me tutta la banda si mette in moto.
Cinque giorni di maltempo, di tentativi, di vento, di nubi. Di impianti chiusi, di strade bloccate dalla neve. Di giri in auto a vuoto e di cannoli alla ricotta.
Non so se siamo disillusi o grintosi. Se proviamo ancora perché ci crediamo, per onor di firma o per quella folle idea che non ci fa fermare mai, ormai da quasi trent’anni, sotto le montagne del mondo. Però ci proviamo, con la spada di Damocle dell’aereo che non aspetta, seppur anche oggi il vento soffia forte e lo si vede bene in quota. Oggi non si va via per la neve bella, per il piacere della compagnia, della sciata, per il panorama immenso o solo per fare quattro curve. Oggi si va in cima. Soffrendo dall’inizio alla fine. Con il fido gps pronto nella tasca. 30 waypoints per 7 km e 1000 metri di dislivello e la rotta già caricata per la discesa. La frontale in fondo allo zaino. Fatalismo o scaramanzia? Mi fermerò se il vento sarà forte come a casa? Se la neve sollevata impedirà visuale e respiro? Se il fumo cambierà direzione? O continuerò contro ogni logica e prudenza, sospinto solo dalla volontà, fino a vomitare dalla fatica sulla cima? Strani pensieri per una gita così. Tanto facile sulla carta………

Itinerari

ACCESSO ETNA SUD:
si può salire al piazzale Etna Sud, 1910 m, base di partenza della funivia e delle gite al versante sud del vulcano sia da Nicolosi che da Zafferana, con strade ampie, molto panoramiche e ben segnalate. In caso di maltempo la strada che sale da Zafferana viene sgomberata dalla neve meno spesso ed è facile trovarla chiusa. L’apertura e la chiusura non sono segnalate in zona.

ACCESSO ETNA EST:
da Giarre prendere la strada per Sant’Alfio e Milo da cui si arriva a Piano Provenzana, 1810 m, passando per le colate del 2003, ancora fumanti. Poco prima di Piano Provenzana bivio segnalato per il rifugio Citelli, 1750 m. La zona risulta particolarmente suggestiva a chi non è abituato a confrontarsi con la forza delle eruzioni vulcaniche. La strada nuova pare un immenso serpente nero nel bruno della colata.

MONTAGNOLA versante sud 2644 BS 800
Partenza: parcheggiare circa un km e mezzo prima di Etna Sud verso Zafferana, al bivio della strada che scende a Nicolosi per il “salto del cane”. Seguire il sentiero che porta alla schiena dell’Asino (cartelli). Dopo pochi minuti si esce dal bosco e per pendii aperti si punta alla cresta a destra della cima della Montagnola, cima ben individuabile dal basso per diversi manufatti posti alla sua sommità. Raggiunta la cresta la si segue fino in cima. Discesa: si può scendere direttamente il versante sud. Se questo è ghiacciato conviene scendere il “canalone degli svizzeri” che scende diretto verso gli impianti, direzione sud sud ovest. Giunti a quota 2050 si traversa a sinistra passando sopra il monte Calcarazzi, per poi scendere alla strada a 100 metri dall’incrocio

MONTE PIZZILLI versante est 2445 MS 650
Partenza: da Piano Provenzana si risale la pista da sci per poi proseguire a destra vicino ad una sciovia lesionata e quasi totalmente sommersa durante l’eruzione del 2003 e quindi in disuso. Si raggiunge la cresta dove la sciovia finisce e puntando verso nord ovest si attraversa il pianoro e si raggiunge la base del cratere del Pizzili, ben visibile, per il cui bordo si raggiunge la cima.

FRUMENTO SUPINO versante sud 2845 MS 950
Partenza: dal piazzale Etna Sud si risale la pista sotto la funivia. Dall’arrivo dell’impianto, bar molto carino, si attraversa a sinistra e si sale in obliquo raggiungendo l’evidente costone che scende dalla cima, ben visibile, che si raggiunge senza problemi. Ottimo panorama sul cratere di sud est. Possibile discesa diretta verso sud, con arrivo un paio di chilometri sotto il parcheggio.

ETNA CRATERE NORD EST versante nord est 3340 MS 1000
Partenza: da Piano Provenzana si risale la pista fino alla stazione intermedia del primo skilift. Lo si attraversa a sinistra per una strada battuta dal gatto raggiungendo il secondo skilift che si risale fino alla fine. (fin qua se non si usano gli impianti sono 550 metri). Dall’arrivo dello skilift in obliquo a sinistra si raggiungono i piani soprastanti. Continuare a salire in direzione dell’evidente cono sommitale di nord est di cui si vede già il bordo orientale. Lo si aggira in versante nord e poi nord ovest fino quasi a raggiungere il bordo di un evidente depressione. Si sale allora verso il cono sommitale, passando una fascia ripida, spesso ghiacciata o senza neve. Attenzione ai ponti di ghiaccio e neve, veri crepacci molto insidiosi. Attenzione poi anche a possibili crepacci lavici, molto instabili nella zona sommitale, per sua natura in continua evoluzione. Discesa: molte discese sono possibili. La migliore se le condizioni lo permettono è forse quella di raggiungere la vetta dei Pizzi Deneri e scendere per il canalone sotto l’osservatorio sismico.

ALTRE SALITE
Da sud:
Torre del Filosofo 2919. Cratere Centrale 3300: si raggiungono salendo dagli impianti e proseguendo verso nord. Per raggiungere il cratere centrale bisogna aggirare tutto il piano del cratere alla quota di 3000 metri circa verso sinistra (ovest) con un traverso molto lungo. Da est:
Pizzi Deneri 2847: si raggiunge sia da Piano Provenzana che dal rifugio Citelli. Meta di ripiego può essere il monte Frumento delle Concazze 2151 Sono poi tutti sciabili i canali che portano in valle del Bove dal versante sud del vulcano o dalla Montagnola. Bisogna risalirli per rientrare. Controllare bene carta e condizioni.

Esistono varie possibilità di concatenare diversi itinerari così come di scendere anche per i versanti nord e ovest, organizzandosi però con un altro automezzo. Vedi bibliografia e cartografia. Le possibilità non si esauriscono ovviamente qua. Ma sarà facile scoprire e improvvisare itinerari belli e remunerativi su pendenze ideali con neve ottima. Il nostro vulcano, seppure irregolare è pur sempre un cono che degrada verso valle con pendenza costante quasi ovunque. Spazio alla fantasia quindi e alla voglia di scoperta che fa dello sci alpinismo l’attività “a vista” più bella e remunerativa che ci sia in montagna.

Relazione

Carichiamo l’auto e via.
La strada per Piano Provenzana: le colate di lava che ancora fumano eppure sono coperte di ghiaccio al mattino. L'Etna sopra è bellissimo e irrequieto. Un pennacchio di fumo dalla sua cima, non c’era questa mattina. Un pennacchio? Più che un pennacchio sembra un altoforno in piena fusione che sbotta un fumo bianco e denso dal cratere di nord est. Il nostro cratere. Il vento, il solito vento di maestrale, freddo e teso, lo spazza verso la valle del Bove, nascondendola alla vista e riempiendola di fumo in poco più di mezz’ora. Alle 8 siamo pronti. Aspettiamo gli impianti e così alle 9.50 l’avventura inizia. Quota 2350. Completo in goretex, pile e wind stopper. Parto come se dovessi fare un settemila. Non toglierò nulla fino all’auto, ore dopo. Passo dopo passo. Contro vento. Lenti ma decisi. Poche parole, molti pensieri. Eppure ne ho fatte di salite. Eppur ne ho visto di vento. Ma qua sotto di me la montagna è viva. Quel senso di pudore, di rispetto, quasi di paura, che mi si insinua dentro come inizio a camminarci sopra. Paura di disturbare “La Montagna” che dorme. Sento la fatica come non mai. Sento anche il vento, l’amico fidato di mille salite. Il cratere è là, pare poterlo toccare con mano. Eppure non arriva. L’ambiente è incredibile. Il verde dei boschi. Il blu del cielo, il sole, il mare dai riflessi indecifrabili. Il candore della neve. Il nero della lava. Sastrugi di 50 cm si alternano al ghiaccio vivo. Il vento in faccia. Soffio, eppur sono solo 3000 metri. Alla fine ci siamo. La pendenza aumenta. Siamo sul cratere. Un altro pezzo, i primi crepacci di ghiaccio che si rompono sotto il peso, e alla fine il regolare e ripido cono finale. Il fumo è intenso. Di buttare l’occhio dentro non se ne parla nemmeno. Ma qua il vento è con noi. Il fumo non deborda. Possiamo stare fermi, quasi sul bordo. 3340 metri. Mongibello cratere nord est. Bocca sub terminale del 1911. Una vetta che ha meno di cent’anni!

La forza della montagna.
La sentiamo dentro il cratere che ribolle. La vediamo nelle miriadi di bocche e colate laviche che escono dalla neve in questa montagna immensa e mai uguale. Pietre che fumano di calore endogeno e fondono le stalattiti di ghiaccio formatesi sopra. Siamo in cima, ma non è la solita vetta. L’Etna non ha una cima. Ha dei crateri che crescono e cambiano, si uniscono e si dividono. Un dedalo per lo più impraticabile protetto dalla sua stessa friabilità, dal fumo e dai forti venti che i mari vicini convogliano contro la montagna. Come deve essere immenso il potere di un eruzione. La creazione e la morte di una montagna, di una valle intera .. Se partisse ora. Un fiume di lava gialla rossa e nera. Una striscia su cui sciarci accanto con il cuore in gola e gli occhi estasiati. La Valle del Bove, enorme depressione formatasi per il crollo della volta pochi secoli fa, come una grotta carsica, ricoperta da 100 metri di lava nelle ultime eruzioni. 100 metri. Una valanga di magma incandescente alta come il paretone di Ospo......
Ripenso ai dati tecnici della salita. 1000 metri. Ms. Mai come ora l'aridità dei numeri è lontana dal mio mondo alpino. Mai come ora sento che non mi appartengono prestazione e dislivello, gare e cronometri. Cose che violentano le montagne trasformandole in oggetti da sfruttare e non da amare. Sento dentro me solo la voglia di salire e scoprire nuove sensazioni. Viaggi di scoperta in cui occhi nuovi possono creare nuove terre. Lontano, oltre il mare, la mia testa è già partita. La maledizione di non essere mai del tutto in cima al monte mi colpisce di nuovo, come su ogni cima, come dopo ogni via.

Ma questa montagna diversa, così unica nel mio universo di alpinista europeo, lascia il segno. Oltre il fumo un altro cratere, sotto gli occhi altri pendii e in fondo, nel verde degli agrumeti che scendono al mare, altri cannoli alla ricotta.
Sarebbe peccato non ritornare ........ un giorno........

Informazioni

Salire sull’Etna con gli sci è tecnicamente facile. Solo le discese dai Pizzi Deneri e dalla Montagnola sono a volte ripide. La neve data l’esposizione all’umidità del mare, al sole e alla latitudine si trasforma con rapidità e anche gli accumuli da vento risultano solitamente ben consolidati e sciabili. Il pericolo valanghe si può considerare mediamente sempre “debole” e solo raramente può risultare moderato in corrispondenza di grosse perturbazioni e in siti ben localizzati. Il vero fattore limitante è il vento, che soffia sempre impetuoso e costante. Per cui molto spesso si formano nubi sulla vetta e fino alla quota di 2200 2400 metri. Le nubi spesso si associano ad uno scaccianeve quasi continuo che in caso di nevicate recenti risulta molto fastidioso. Questa alternanza di sole, umidità e vento forma molto spesso tratti ghiacciati, dove i ramponi risultano indispensabili anche su pendenze minime. Trattandosi di pendii molto aperti dove i punti di riferimento sono pochi e lontani risulta indispensabile dotarsi di bussola e carta per orientarsi in caso di maltempo. L’Etna con il bel tempo è una gita tranquilla e piacevole, ma può rilevarsi molto insidiosa con il tempo brutto. Il particolare clima inoltre regala poche giornate di bel tempo in quota durante l’inverno. La pazienza e una buona dose di grinta sono qua indispensabili. Le salite alla cima si possono fare tranquillamente aiutandosi con gli impianti; tranne in giornate primaverili calde di solito non serve partire molto presto.

Non bisogna mai dimenticare che il vulcano è attivo. Dalla bocca sommitale a volte la fuoriuscita di gas è intensa. E se è accompagnata dall’uscita di polveri che coprono la neve sciare può diventare impossibile. Bisogna inoltre prestare la massima attenzione a restare sempre sopravento rispetto al fumo del cratere. Il tubo di scappamento più alto e potente d’Europa non risulta molto salutare per i nostri polmoni.

Varie / Altro

Le possibilità di pernotto sono molto ampie, adatte a tutte le esigenze e tasche. Si può pernottare nei rifugi Sapienza, a sud, e Citelli ad est. Oppure scegliere un appartamento o albergo in un centro più in basso, soluzione che permette di godere del clima siciliano caldo e piacevole nelle ore di relax. Ore da trascorre fra agrumeti, mare e pasticcerie piene di dolci irrinunciabili. Il partire dal basso permette di poter scegliere il versante dove le condizioni sono migliori la mattina stessa, il che non è poco. Noi abbiamo pernottato presso un agriturismo immerso in un agrumeto vicino Giarre. Con la possibilità di raccogliere le arance dall’albero, cucina compresa di stoviglie, riscaldamento, bagno con tutti gli asciugamani necessari, parcheggio. L’ospitalità della gente del luogo non ha uguali. Trovare la tavola piena di frutta e prodotti locali, offertici dai nostri padroni di casa in segno di benvenuto, non mi era mai successo in nessun altra parte. Comunque le possibilità sono moltissime e con una piccola ricerca in rete si trova subito la soluzione migliore. Per muoversi in comodità risulta indispensabile l’auto. Se la noleggiate ricordate le catene da neve. Non possono mancare.

Non esistono siti web dedicati allo sci alpinismo in Sicilia, ma i “locals” (i cavernicoli dell’Etna) stanno lavorando in tal senso e si spera che per la prossima stagione sia attivo un sito dove inserire le gite con le condizioni neve in tempo reale. Belle foto e web cam si trovano su www.etnasci.it, dove è possibile avere anche notizie sull’apertura degli impianti e la sciabilità delle piste. Esistono tanti siti sulla Sicilia in generale e anche sul trekking e natura. La solita ricerca in rete produce buoni risultati con poco sforzo.

http://www.ct.ingv.it/
questo sito da informazioni in tempo reale sulle eruzioni, nonché bellissime immagini e web cam.

Previsioni meteo: sono risultate attendibili quelle del tg regionale e i seguenti siti: http://www.ilmeteo.it http://nuke.tempo.sicilia.it/ https://nemod-sig.nemoc.navy.mil/

BIBLIOGRAFIA
Sci alpinismo sull'Etna di Saro Messina. Unica guida presente sul mercato. Volume indispensabile per iniziare a comprendere le possibilità della zona, anche se purtroppo manca di una carta d'insieme, gli schizzi non sono subito facili da capire e non tutta la zona è coperta. Infatti i versanti nord ed ovest, seppur con accessi molto più lunghi e la necessità di pernotti in rifugi non gestiti non sono relazionati nella guida se non come traversate. Ed è un peccato perché sembrano offrire belle salite. La guida del C.A.I. T.C.I. Sicilia offre un inquadramento globale del territorio ma le notizie sulle possibilità sci alpinistiche sono poche.

GPS
L’uso del gps sull’Etna risulta molto proficuo. Trovandosi a latitudine più meridionale delle Alpi la zona ha un orizzonte migliore per l’acquisizione dei satelliti. Inoltre operando sempre su terreno aperto non ci sono mai ostacoli naturali a precludere la visuale del cielo. Quindi un buon lavoro, a casa sulle carte disponibili, permetterà di fare affidamento, in caso di scarsa visibilità, su una rete di waypoints, rotte e tracce molto efficiente. Fare attenzione però alle mutazioni della montagna. Raggiungere i crateri sommitali in strumentale potrebbe essere pericoloso anche partendo dalla più precisa ed aggiornata delle carte. Ricordo a tal proposito che le ultime eruzioni, 2001 e 2003 hanno portato diversi cambiamenti, creando nuove cime, coprendo depressioni e modificando molto la zona sommitale rispetto alla cartografia precedente. La salita ai crateri poi deve tener conto della direzione del vento. Il cratere è rotondo e con un diametro di 200 metri circa (cratere centrale) e la cima da raggiungere può essere diversa da un giorno ad un altro, per quanto strano ciò possa sembrare. Mettere il waypoint di cima nel mezzo, come si fa di solito qua non è cosa saggia.

Non esistono siti web dedicati allo sci alpinismo in Sicilia, ma i “locals” stanno lavorando in tal senso e si spera che per la prossima stagione sia attivo un sito dove inserire le gite con le condizioni neve in tempo reale. Belle foto e web cam si trovano su www.etnasci.it, dove è possibile avere anche notizie sull’apertura degli impianti e la sciabilità delle piste. Esistono tanti siti sulla Sicilia in generale e anche sul trekking e natura. La solita ricerca in rete produce buoni risultati con poco sforzo. http://www.ct.ingv.it/ questo sito da informazioni in tempo reale sulle eruzioni, nonché bellissime immagini e web cam.

Testo
Massimo Esposito
Foto
Claudio Baruta, Massimo Esposito, Giovanna Moltoni, Romy Siegl
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