Viaggi

Il padre dei monti di ghiaccio 7546 metri

Il Muztaghata. (7546 metri) è da molti considerata la montagna sacra dello scialpinista, la più alta al mondo che può essere integralmente salita con le pelli di foca. Questa montagna è secondo me l'essenza dello scialpinismo...non si tolgono mai gli sci da 4800 metri (a inizio stagione anche più in basso) fino alla cima e i pendii sono sempre perfetti per la discesa. La neve è poi spesso fantastica con un bellissimo firn nella parte bassa e neve polverosa nella parte alta.

La zona
Il Muztaghata (il cui nome in kirghizo significa padre dei monti di ghiaccio) si trova nel Xinjiang la regione autonoma all'estremo est della Cina ed è situato a pochi chilometri dal confine con Afghanistan e Pakistan. La zona è abitata da nomadi Kirghizi e da popolazioni di etnia Uigura. La città più vicina è Kashgar, bellissima città che nel passato era uno dei nodi principali della via della seta. La parte vecchia della città è costituita da anticha case di terra e legno ed è estremamente affascinante e piena di locali dove gustare buonissimi spiedini di montone e spaghetti (al dente!) che nulla hanno da invidiare alla nostra pasta (un pasto completo costa intorno a 1 euro!). Purtroppo i cinesi stanno metodicamente e velocemente distruggendo i vecchi quartieri rimpiazzandoli con moderni palazzi e centri commerciali. I vecchi carretti che costituivano fino a pochissimi anni fa, il mezzo di trasporto principale sono man mano sostituiti da chiassosi e pericolosi taxi. Kashgar è nota anche per il suo incredibile mercato che si svolge la domenica. Più di 100mila persone accorrono ogni domenica da ogni parte dell'asia centrale per comperare o barattare qualsiasi cosa, dagli animali, ai tappeti ai generi alimentari più assurdi. Uno spettacolo a cui almeno una volta nella visita bisogna assistere.

Avvicinamento
Kashgar può essere raggiunta in tre modi diversi: da Bishkek in Kirghistan attraverso il Torugart pass in circa due giorni (questa è l'opzione che molte spedizioni prediligono), dal Pakistan attraverso il Kunjerab pass (opzione molto affascinante ma più difficile e pericolosa anche se permette di fermarsi direttamente al campo base che è sulla strada tra il passo e Kashgar) o da Urumqui capitale del Xinjang. Urumqui, è una città moderna di circa due milioni di abitanti e può essere raggiunta in 4 ore di volo (circa 200euro di biglietto) da Pechino oppure in treno in circa due giorni (anche se è necessario prenotare in anticipo i biglietti). Da Urumqui a Kashgar è assolutamente consigliabile prendere il treno che impiega circa 26 ore, passando attraverso paesaggi mozzafiato nella catena del Tien-shan e del deserto del Taklamakan. Il treno è estremamente comodo (è necessario prenotare le cuccette "soft" per avere un comfort buono) ed economico (circa 50 euro). In alternativa si può prendere l'aereo (2 voli al giorno) oppure tentare l'affascinate percorso sud della via della seta in autobus che permette di attraversare il deserto del Taklamakan fino a Hotan e poi attraverso il bellissimo villaggio di Yarkhand. A Kashgar quasi tutti gli stranieri dormono all'hotel Seman nella ex ambasciata russa (che ha camere che costano da 2 euro fino a 50 euro a seconda del grado di pulizia e della grandezza) o all'hotel Chini Bagh (nella ex ambasciata inglese). Per mangiare tutti i ristoranti uiguri sono ottimi.in particolare consiglio quello sulla rotonda di fronte all'hotel Seman. Evitate accuratamente il John's cafe dell'hotel Seman e il Caravan cafe che sono cari e con cibo pessimo solo per turisti. E' importante sapere che esistono due orari: l'orario ufficiale, che è quello di Pechino, e lo Xinjiang time che è due ore indietro visto che Kashgar si trova a circa 3500 km da Pechino e d'estate la luce del sole arriva alle 10 ora ufficiale!

Itinerari

Salita
Dal campo base cinese si sale su una ripida morena su sentiero ben tracciato fino a quota 4900 dove è presente un deposito di materiale (advanced base camp). Da qui si può salire con gli sci sulla sinistra per un ampio vallone che poi si ristringe e diventa più ripido subito sotto al campo 1. In alternativa si può salire lungo la dorsale di sfasciumi fino a quota 5200 metri sulla direttrice per il campo1. In discesa è possibile raggiungere tramite lingue di neve la quota di 4700 metri. Il campo 1 è disposto trasversalmente sul pendio e in agosto possono sovente affiorare sassi e ghiaccio. Un alternativa è mettere le tende a 5550 metri nel plateau sotto la banda di seracchi. Da questo campo la via di salita, generalmente segnalata con bandierine rosse, prosegue per pendii sui 25-30° con un ampio semicerchio fino ad una serie di crepacci e di seracchi che vanno attraversati a zig zag lungo una cresta nevosa. Successivamente si scende per alcuni metri verso destra e si rimonta un pendio ripido fino alla serie di crepacci successivi sulla sinistra. In un passaggio è necessario scendere all'interno di un grosso crepaccio e successivamente su un ponte di ghiaccio. Questi due passaggi sono spesso attrezzati con corde fisse anche se in caso di buon innevamento quasi nessuno le usa. Non sono necessari generalmente piccozza e ramponi. E' fondamentale tracciare con cura con il GPS questa zona perché i passaggi chiave sono difficili da vedere in caso di nebbia. A 5900 metri, finiti i crepacci si sale sul ripido pendio di destra che poi spiana fino a raggiungere il campo 2 che si trova in una piana a 6200 metri e che non si vede fino all'ultimo. Sopra il campo 2 c'e' uno splendido e ripido pendio (circa 30°) che porta ad una sella tra seracchi dove diversi gruppi mettono il campo 2 e mezzo (6450). Dalla sella si taglia verso destra per ampi mammelloni fino ad arrivare ad un pendio più ripido che si affronta per la massima pendenza arrivando così nella zona del campo 3. In tutto questo pendio non ci sono crepacci ma l'assenza di punti di riferimento può portare lontano dalla sella proprio sopra un salto di roccia di circa 1000 metri. Il campo 3 è disposto su un pendio poco ripido e le tende sono distribuite in modo irregolare tra i 6800 e i 6950 metri. Io consiglio di mettere la tenda subito all'inizio del pendio a quota 6800 perché è meno ventoso. Dal campo 3 alla cima c'e' una prima serie di enormi dossi abbastanza ripidi fino a quota 7100 da cui il pendio gira leggermente verso sinistra e spiana decisamente. Gli ultimi duecento metri sono quasi piatti ed è difficile distinguere la cima. Seguendo le bandierine a quota 7500 metri si gira decisamente verso sinistra e si arriva su un dosso di sassi su cui ci sono dei bastoni. E' la CIMA!. Se la giornata è tersa, il panorama è incredibile e spazia dal Pamir al K2. I tempi di salita sono molto vari e dipendono dal grado di acclimatazione. Per il giorno della cima occorre considerare dalle 5 alle 8 ore anche se ci sono persone che sono salite in 3 ore e mezza. Per il giorno della cima sconsiglio di partire prima delle nove (Xinjiang time) perché è troppo freddo. Al campo 3 di notte si raggiungono spesso temperature inferiori ai meno 30°C. Per quanto riguarda l'acclimatazione, varia da persona a persona ma tutti fanno generalmente due giorni di riposo al campo base e poi cominciano ad allestire i campi. Al campo 1 è possibile salire anche in giornate di brutto tempo. Quasi tutte le persone che provano in stile alpino senza mai scendere, non arrivano in cima. Mediamente si arriva in cima tra i 10 e i 20 giorni dopo l'arrivo al campo base. Questo tempo chiaramente è variabile a seconda delle condizioni meteo e della predisposizione alla quota. La maggior parte delle persone arrivano in cima intorno al 15 esimo-17 esimo giorno.

La discesa
La prima parte della discesa fino a 7200 metri è generalmente su neve ventata ma sotto i 7200 fino al campo 2 di solito è polverosa. Tra campo 2 e campo 1 bisogna scendere con più attenzione e controllo visti i numerosi crepacci. Il pendio sopra campo 1 e fino al limite della neve è generalmente di splendido firn dopo le 2 di pomeriggio. Consiglio di scendere il vallone tutto a sinistra scendendo...semplicemente perfetto! I pendii sono sempre ben sciabili e mai ripidi oltre i 35 gradi. In discesa con gli sci generalmente non ci si mette più di 40 minuti da campo a campo. Con le ciaspole i tempi sono estremamente più lunghi e questo spiega l'alto numero di insuccessi con le ciaspole.

La mia spedizione
Per la mia spedizione, svolta in completa autonomia, non ho utilizzato portatori. Probabilmente si tratta dell'unico tentativo riuscito quest'anno di uno scialpinista che ha salito la montagna in solitaria. Un'altra particolarità della spedizione è stata l'avvicinamento al campo base effettuato da Urumqui esclusivamente con mezzi pubblici (circa 1500 km di treno all'andata e 2000 km di autobus al ritorno, all'interno dello sterminato deserto del Taklamakan, il secondo deserto più grande del mondo). Lo stile di scalata è stato variato da stile alpino (avevo una sola tenda), a stile sherpa (portavo le tende alle spedizioni commerciali con il permesso di usarle una notte) allo stile portoghese (uso di tende altrui al campo 3 dopo che la mia era stata sepolta dalla neve). Per raggiungere la cima sono stati necessari 16 giorni più 4 giorni di acclimatamento trascorsi nel bellissimo villaggio Kirghizo di Subashi sul lago Karakol a 3600 metri. Ho effettuato due tentativi di salita alla cima, il primo dei quali senza successo a causa del tempo pessimo. Al secondo tentativo sono salito con uno svizzero che era rimasto solo visto che i suoi compagni o erano già arrivati in cima o erano ammalati. Abbiamo impiegato circa 5 ore dal campo 3 alla cima. In cima c'erano 30 gradi sottozero e molto vento. La discesa dai 7200 metri in giù è stata su polvere bellissima. Più o meno 40 minuti dalla cima al campo2. Mi sono fermato a pernottare al campo2 per godermi una migliore sciata la mattina successiva. Purtroppo al ritorno al campo base ho saputo dalla tragedia capitata a due tedeschi con i quali condividevo il permesso di scalata e che avevo aiutato ad allestire i campi portandogli le tende. Li avevo incontrati mentre scendevo a circa 7200 metri e avevo provato a convincerli a tornare indietro visto che era tardi (le 4 di pomeriggio) gli mancavano ancora 250 metri (quindi al loro ritmo almeno 4-5 ore) ed erano con le ciaspole (per cui ci avrebbero messo tre ore a scendere al campo3). Uno dei due era la quarta volta che provava a salire e mi disse che non avrebbe accettato un ulteriore sconfitta. Purtroppo non mi hanno ascoltato e dalle foto che hanno scattato pare che siano arrivati in cima alle otto e mezza di sera. Non erano forniti di giacca in piumino, di lampada frontale, di pala per scavare una truna e la radio l'avevano lasciata inspiegabilmente accesa dentro la tenda. Inoltre la donna aveva degli scarponi di cuoio! Si sono probabilmente persi durante la discesa e hanno dovuto bivaccare all'aperto a meno 40. La cosa veramente assurda è stato il comportamento dei loro 5 compagni che invece che andarli a soccorrere dal campo 3, se ne sono scesi a valle. Dopo la notte avevano pensato che i loro compagni fossero morti e loro non si sentivano bene perché non erano fisicamente preparati. Purtroppo uno dei due è stato trovato ancora vivo dopo quasi tre giorni da due atleti del team Dynafit. Io e altri due tedeschi siamo partiti di notte dal campo base per tentare il recupero ma quando siamo arrivati al campo 2 purtroppo il poveretto era già morto. Alla fine è stato più un suicidio che una tragedia di montagna. In complesso è stata una grande avventura che vissuta in solitaria mi ha dato sensazioni ancora più forti...la consiglio a tutti gli scialpinsiti che non soffrono la quota e che hanno buon spirito di adattamento.sarà anche per loro la gita della vita!

Vorrei ringraziare tutti quelli che mi hanno aiutato nell'organizzazione sia con consigli pratici o prestiti di attrezzatura, sia con il supporto morale. Martino

PS tutte le quote sono state prese con il GPS, le quote con altimetro barometrico sono generalmente 100 metri inferiori

Relazione

Organizzazione per il campo base e permesso di scalata
A Kashgar esistono diverse compagnie che organizzano escursioni nella zona e spedizioni al Muztaghata. Le più note sono la China XinjiangMountaneering Association (CXMA) guidata dal viscido Mr Kong BaoCun e dal suo pericoloso socio Mr John e la Kashgar Mountaineering Association. I prezzi e i servizi offerti sono simili anche a quelli delle compagnie che operano dal Pakistan e dal Kirghistan. Il permesso di scalata costerebbe 1080 dollari per gruppo di 10 persone ma nessuno vende il permesso senza un pacchetto di servizi che comprende il trasporto fino al campo base (in macchina fino al lago karakul e poi i cammelli per i bagagli), 3 notti in albergo, il cibo e il cuoco al campo base, la tenda al campo base e svariate tasse non ben chiare. Il tutto viene a costare tra i 1300 e i 1500 euro e va prenotato per tempo via internet. In alternativa ci può rivolgere a compagnie italiane specializzate come il Nodo Infinito di Modena e Focus viaggi, che organizzano tutto direttamente dall'Italia. Le varie compagnie locali vendono cartucce butano-propano per i fornelli, e affittano tende e un po' di attrezzatura alpinistica di base. Per il visto sconsiglio di rivolgersi all'associazione Italia-Cina di Roma in quanto sono assolutamente inaffidabili ed arroganti. Meglio utilizzare uno dei servizi on-line di visti.

Raggiungimento campo base
L'incantevole lago Karakul, che si trova proprio sotto la montagna può essere raggiunto in circa 5 ore tutte su strada "asfaltata" attraverso paesaggi mozzafiato. Sconsiglio di pernottare al Resort sul lago che dispone di yurte (le tipiche tende in feltro dei nomadi) in cemento armato. E' un posto finto per turisti. In alternativa consiglio di fermarsi nel villaggio di Subashi che sta sul lato sud del lago, dove è possibile pernottare e mangiare in splendide case tipiche per circa 3 euro al giorno. E' un ottimo posto dove fare un buon acclimatamento (è a 3600 metri) magari facendo qualche giro a cavallo. Il parcheggio dei cammelli da cui si parte al campo base si trova al km 204 della strada per il passo Kunjerab (circa 15 km dopo il lago venendo da Kashgar). Da li in circa tre ore a piedi si raggiungono i due campi base

Campo base
Esistono due opzioni: il villaggio nomade di Chaltmak (o Quiltmak) che si trova su uno splendido alpeggio a 4000 metri, o il campo base cinese alla base della morena a 4400 metri. Il novanta per cento delle spedizioni predilige il campo cinese in quanto permette di cominciare subito la salita. Da Chaltmak al campo cinese sono necessari circa 40 minuti a piedi. Il campo cinese però è molto più freddo e il terreno è sassoso. Io mi sono trovato molto bene al villaggio che è popolato da gente veramente stupenda. Il campo cinese è meglio organizzato ed è anche possibile fare la doccia e giocare a biliardo! I campi sono sicuri e difficilmente si sono verificati furti dalle tende. Un problema possono essere gli asini e gli yak che sono molto rumorosi di notte e possono mangiare parte delle tende! Ogni spedizione ha un suo cuoco, generalmente molto bravo e vengono forniti tre pasti molto abbondanti al giorno. E' possibile anche comperare birra a 1 euro la bottiglia! Al campo 1 è possibile prendere dei portatori. Fino al campo 1 arrivano anche i muli. Il prezzo "ufficiale" è di 3 dollari al chilo, solo che un terzo di questi soldi va agli strozzini cinesi che gestiscono il campo. Ci si può accordare direttamente con i portatori che portano su il materiale di notte evitando di pagare l'odioso balzello. Dal campo 1 al campo 2 mi sembra che chiedano 10 dollari al chilo e dal campo 2 al 3 15 dollari.

Informazioni

Attrezzatura necessaria
L'attrezzatura necessaria è la tipica attrezzatura scialpinistica. Non sono generalmente necessari piccozza, ramponi e corda. Sono fondamentali i rampant visto che la mattina spesso si trova neve dura. Per quanto riguarda gli scarponi io ho usato i Matrix della Scarpa senza sovrascarpe e non ho avuto problemi. Io avevo sostituito la scarpetta termoformabile per evitare condensa ma anche le persone che avevano la termoformabile non hanno avuto problemi. Fondamentale è una giacca di piumino con cappuccio e guanti da spedizione in piumino. La maggior parte dei congelamenti sono alle mani. Utilissimo è anche una passamontagna in windstopper. I fornelli a mix propano-butano reperibili in loco funzionano bene anche al campo3 (al massimo vanno leggermente scaldati tenendoli dentro il saccoapelo).

Condizioni meteo e periodo di salita
Il periodo migliore per effettuare la salita sono i mesi di luglio e agosto. Luglio è preferibile perché la neve è migliore e generalmente fa meno freddo. Il freddo insieme alla quota è il problema maggiore. Ci sono grosse escursioni termiche e la temperatura va sotto zero di notte anche al campo base. Di giorno invece fino al campo 2 si sale in maglietta. Dal campo 3 in su è estremamente freddo e spesso al temperatura in cima raggiunge i -30°C anche di giorno. Il tempo di solito è relativamente stabile ma i periodi di tempo brutto durano generalmente più di 2 giorni. Al campo base diverse spedizioni hanno il telefono satellitare e sono in contatto con il centro meteo di Innsbruck che è abbastanza affidabile.

Considerazioni finali e pericoli
Secondo alcune statistiche fatte da Johann Heersink, uno dei migliori conoscitori del Muztaghata, meno del 20% delle persone che provano riescono ad arrivare in cima. La percentuale è decisamente più alta tra gli scialpinisti C'e' inoltre da considerare che molte persone che ho incontrato sulla montagna non erano sicuramente preparate ed allenate a sufficienza. I problemi principali che impediscono di raggiungere la cima sono la quota, il freddo e il tempo. Generalmente avendo a disposizione almeno venti-venticinque giorni le possibilità di successo (se non si hanno problemi di quota) sono secondo me elevate. Negli ultimi due anni ci sono stati tre morti. Un giapponese scomparso dentro i crepacci e la coppia di tedeschi di cui parlo sotto. Ci sono stati però diversi casi di congelamenti anche seri. Il sistema di soccorso è affidato alla buona volontà dei portatori e degli altri alpinisti. Non sono presenti medici al campo base e spesso non sono disponibili neanche bombole di ossigeno medicale, anche se le grosse spedizioni commerciali spesso ne hanno con loro. In definitiva se la spedizione è organizzata in modo corretto e con tempi sufficienti, si rivelerà la più bella scialpinistica che possiate sognare.

Varie / Altro

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Testi & Foto
Martino Colonna
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Contatti
Dr. Martino Colonna
Dipartimento di Chimica Applicata e Scienza dei Materiali Università di Bologna viale Risorgimento 2
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Italia
Tel +390512093211
Fax +390512093220
E-mail: martino.colonna@mail.ing.unibo.it


Informazioni generali sul Muztaghata
www.bettercamper.com/show/mountain_link.pl/mountain_id/2258
www.peyrot.info/Muztag.htm

Compagnie che organizzano la salita e concedono i permessi di scalata
www.dostuck.com.kg
www.kashi.gov.cn/ksmoun/Index.htm
www.tikmountain.com
www.johncafe.net
www.summitclimb.com/mustagh_ata.htm
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