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ALPI GIULIE - JÔF FUART - CIMA CASTREIN - F.LLA VALLONE - F.LLA LAVINAL DELL'ORSO...

ATTENZIONE!!!!
Questo itinerario e' classificato come O.S.A. (OTTIMO SCIATORE ALPINISTA). Puo' presentare difficolta' e pendenze sostenute pertanto e' consigliabile solo a sciatori/alpinisti particolarmente esperti che abbiano anche una ottima capacita' di valutazione delle condizioni del manto nevoso.

Altra avventura in bici e snowboard.
Partiti sabato mattina col primo treno da Trieste, poi da Tarvisio un'oretta abbondante di pedalata sulla strada per Sella Nevea, fino al bivio per il rif. Corsi. Un paio d'ore di salita a piedi fino al rifugio, passando per la malga Grantagar e poi per il c.d. sentiero dei tedeschi, più ripido ma più breve e sicuro della salita salita lungo la Lavinal dell'orso.
Dormiamo nello scomodissimo locale invernale del rifugio (davvero un altro mondo rispetto al vicino bivacco di riofreddo), e la mattina presto, nonostante il tempo bruttino e la conseguente assenza di rigelo notturno, saliamo verso la cima Castrein lungo l'evidente e ripido canale. Purtroppo una volta arrivati sulla spalla a 2400 scarsi ci raggiunge la nebbia e optiamo per rinunciare alla vicinissima cima. Bella discesa su neve marcia ma non troppo.
Finito il ripido cambiamo nuovamente assetto e risaliamo alla f.lla Vallone, scendendo poi verso E fino al bivacco CAI Gorizia (neve pesante e continue valanghette), da dove poi per lo stesso percorso risaliamo in forcella e scendiamo al Corsi.
Lunedì mattina alle 6 siamo di nuovo in marcia verso lo Jôf Fuart. Bellissima salita lungo il sentiero estivo con qualche passaggetto un po' delicato intorno ai 2000 - un piccolo salto di roccia, un "tunnel" nella parete, qualche metro ripido e ghiacciato - e poi su dritti fino in cima, con tempo stupendo, ottima neve e vista spettacolare. Alle 9:30 cominciamo a scendere. La neve ha mollato quanto basta, il pendio è ripido ma non troppo, è un po' esposto ma la neve tiene e si scia benone. Insomma un gitone-one, vario e tosto ma del tutto godibile.
Sciamo fino al rifugio, recuperiamo tutto e risaliamo attraversando verso O lungo la cengia del Campanile di Villaco fino al vallone della f.lla Lavinal dell'Orso (questa cengia è un po' delicata a mio avviso, fa caldo ormai e la neve non sembra stabilissima). Risaliamo ancora verso la forcella e poi su verso O per una piccola variante. Discesa fino alla malga Grantagar su neve marcia, ma, anche qua, ben sciabile. Poi giù a piedi fino alle bici e mezz'oretta di pedalata fino a Sella, dove festeggiamo col caro Livio.
Martedì mattina prendiamo la prima ovovia fino al Gilberti, e da là saliamo a forcella Tedeschi (parte alta ghiacciatissima), e poi lungo i caldissimi pendii sud puntiamo al monte Ursich, ma ci arrendiamo alla pappa e ripieghiamo su una forcellina in zona. Altra buona discesa, mezzora di pedalata, ed è tempo di tornare a casa.

Le forcelle del Montasio (La Val, Buinz, Lis Sieris, Palone, Disteis) sembrano fattibili, ma ancora per poco.

Grazie a Sandro per la compagnia e ad Intuition per il supporto. Foto qua.