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CANIN - FORO DEL FORATO + FORCELLA TEDESCHI

ATTENZIONE!!!!
Questo itinerario e' classificato come O.S.A. (OTTIMO SCIATORE ALPINISTA). Puo' presentare difficolta' e pendenze sostenute pertanto e' consigliabile solo a sciatori/alpinisti particolarmente esperti che abbiano anche una ottima capacita' di valutazione delle condizioni del manto nevoso.

Partenza ieri in tarda mattinata da Trieste in treno. Da Tarvisio un'ora e mezza di bici fino a Sella Nevea, dove infratto il mezzo, cambio assetto, e mi incammino su per la pista (del tutto asciutta).
Con calma arrivo al Gilberti e mi sistemo nel locale invernale, che è al limite dell'agibilità (ci sono un paio di reti per letto e basta. Sacco a pelo e materassino sono indispensabili. Io quest'ultimo non ce l'avevo, ma per fortuna ho recuperato un para-qualcosa dalla stazione della funivia). Fa comunque un bellissimo effetto essere quassù da solo in mezzo al silenzio, una gran differenza rispetto al cagaio che regna quando gli impianti sono aperti.
La mattina mi sveglio alle 5.45, il termometro segna 7° e la neve fuori dalla porta è già morbida. O "ancora" morbida, boh. Salgo al buco del forato e non appena entro nell'ombra della montagna la neve diventa durissima. Arrivo su senza troppi problemi, avevo una mezza idea di svalicare e salire la cima, ma non sapevo (né so tuttora) se fosse sciabile. Decido quindi di scendere verso N (sono le 9), ma la parte alta è ancora durissima e molto scomoda, anche perché è piuttosto tracciata, oltre che ripidina owiamente.
Verso metà discesa mi rimetto la tavola in schiena e punto alla forcella Tedeschi. Stesso discorso: la neve al sole è bella morbida (forse anche un'idea troppo), ma quella all'ombra è durissima. Lascio zaino e tavola sotto al salto di roccia (quest'anno la parte alta non è sciabile), e mi arrampico con le piccozze fino alla forcella, dove mi accoglie la solita stupenda vista sull'anfiteatro sud del canin e poi giù giù fino al mare. Discesa a piedi un po' da paura (obbiettivo raggiunto quindi :) ), poi primi metri su neve dura e infine, finalmente, un buon firn fino al Gilberti.
Recupero il sacco a pelo e scendo per la pista, in tavola per 250 metri e a piedi fino a Sella. E poi giù in bici, stavolta verso Chiusaforte e fino a Carnia.
Sciata insomma non ottimale, ma gita spettacolare. La stagione non è ancora finita!